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Se la tua vita ti sembra un completo fallimento.

Ci sono alcuni momenti in cui tutti noi facciamo un bilancio e, se stiamo passando un periodo doloroso, ci sembra che le cose negative prevalgano su quelle positive e che la nostra vita sia un fallimento completo. Se anche tu hai avuto qualche volta questo tipo di pensieri non preoccuparti, è normale (a proposito: mai fare bilanci di vita in un momento difficile).

Invece ci sono alcune persone che hanno la sensazione sempre o quasi sempre che la loro vita sia un completo fallimento. In particolare si sentono loro stessi dei falliti, non capaci come gli altri, non abbastanza bravi, non abbastanza intelligenti.

Inoltre non riescono a fare i passi necessari per sviluppare delle reali competenze a abilità. Vanno avanti per inerzia, spesso accettando lavori al di sotto delle proprie possibilità. Oppure passano da una professione all’altra senza veramente specializzarsi in qualcosa che potrebbe renderli più appetibili per il mercato del lavoro. “Preferiscono” rimanere con competenze superficiali e non specialistiche. Minimizzano i risultati raggiunti, attribuendoli alla fortuna o al caso. Scelgono professioni in cui è oggettivamente molto difficile avere successo, senza capire quando è il momento di fermarsi. Così facendo apparentemente possono attribuire alla peculiarità della nicchia professionale il proprio fallimento ma sentendosi internamente in realtà i veri responsabili.

Prova a rispondere con sincerità a queste domande:

Ti sembra di essere meno competente degli altri in ambiti di vita significativi (lavoro, altre attività)?

Se pensi ai risultati ottenuti, ti senti un fallito?

Provi imbarazzo quando sei con altre persone perché ritieni che i risultati raggiunti non siano all’altezza di quelli degli altri?

Hai la sensazione che gli altri ti considerino più competente di quello che sei in realtà?

Pensi di non avere nessuna qualità speciale che ha davvero importanza nella tua vita?

Se hai risposto SI alla maggior parte di queste domande potresti essere vittima della Trappola del Fallimento. Per chi non sapesse cos’è una Trappola dal punto di vista psicologico, ricordo che stiamo parlando di una serie di convinzioni, opinioni profonde su chi si è, su quale sia il proprio posto nel mondo, quale sia il modo corretto in cui essere trattati dagli altri e in cui relazionarsi con essi. Tutte queste modalità si apprendono durante l’infanzia o la prima fanciullezza e costituiscono una trappola nel momento in cui sono limitanti e non rappresentano più una chiave di lettura corretta per interpretare la realtà.

Vediamo quindi quali sono le possibili origini della trappola del fallimento.

  • Uno o entrambi i tuoi genitori erano molto critici con te. Ti rimproveravano spesso dicendoti che non eri capace di fare niente. Oppure erano persone di grande successo e tu non ti sei mai sentito alla loro altezza.
  • Uno o entrambi i tuoi genitori erano in competizione con te. Non volevano che tu avessi successo perché questo significava probabilmente dover fare i conti con la propria idea di fallimento. Alla fine hai preferito sacrificarti tu, scegliendo volutamente di non avere successo pur di non dispiacere loro.
  • Eri meno bravo degli altri bambini in alcuni campi (a scuola, nello sport). Questo ha finito per farti desistere dal perseverare o dal cimentarti in altri campi, magari per la paura di essere deriso oppure di non riuscire nemmeno in quelli.
  • Qualcuno ti ha paragonato costantemente a qualcun altro (fratello o sorella, amico, figlio di amici dei tuoi genitori) e tu hai finito per credere veramente di essere meno capace di altri. Alla fine hai smesso di provare per non trovarti costantemente di fronte alla verità della Trappola.
  • La condizione della tua famiglia era di maggiore povertà rispetto a quella dei tuoi compagni di scuola o amici e questo ti ha fatti sentire inferiore per molto tempo rispetto a loro.
  • I tuoi genitori non hanno saputo porti limiti sufficienti e questo non ti ha permesso di applicarti regolarmente a scuola o di apprendere un metodo di studio efficace. Non sei riuscito quindi a sviluppare la necessaria autodisciplina ed effettivamente hai trovato più difficoltà ad intraprendere una soddisfacente carriera professionale.

Vediamo quindi come puoi cambiare questa Trappola.

Come prima cosa cerca di valutare se questa sensazione di fallimento è reale o è frutto di una distorsione della realtà. Fai un elenco di pregi e difetti e prova a fare delle considerazioni. Un conto è ritenersi un completo fallimento. Un altro è ritenere di dovere e potere migliorare in alcuni aspetti.

Fai un elenco delle persone (di tutte le persone, non solo delle migliori o delle peggiori in termini di risultati e rendimento) che hanno fatto un percorso di studi insieme a te. Quali risultati hanno raggiunto? Hanno fatto carriera? Che grado di responsabilità hanno al lavoro? Qual è la tua posizione rispetto a loro?

Se la tua percezione di fallimento è reale, magari perchè, come scritto sopra, è frutto di un’insufficiente autodisciplina, prova a fare un elenco dei punti che possono essere migliorati e delle modalità per farlo. Poi chiedi alle persone a te care di sostenerti in questo percorso.

Se tutto questo non bastasse, chiedi aiuto ad uno psicologo esperto nel trattamento di questo tipo di problematiche.

Dott.sa Sandra Magnolini. Psicologa e Psicoterapeuta a Provaglio d’Iseo (BS) e a Piancogno (BS).

Cell. 348 1489841

E mail: sandramagnolini@gmail.com

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