Scavando a fondo nei suoi pensieri emerge che Annalisa mette in pratica spessissimo un modo di ragionare di chi come lei soffre di ansia sociale. Questo stile di pensiero porta a sopravvalutare di molto la probabilitá che un evento spiacevole accada. Infatti lei crede che sicuramente, con una probabilitá che si avvicina al 100%, se dovesse provare ad esprimere un suo pensiero su una determinata questione, che magari si differenzia da ciò che la maggioranza pensa, tutti i presenti la giudicherebbero in modo negativo. Ma quali prove sostengono questo pensiero? E’ corretto ritenere con una certezza assoluta che le cose sicuramente andrebbero così?
Ansia sociale e pensieri disfunzionali: la storia di Annalisa

Annalisa (ogni riferimento che possa rendere riconoscibile la persona ė stato cancellato) è una ragazza di 18 anni, con un problema. Molto difficilmente riesce a stringere legami di amicizia con qualcuno, quando è in compagnia degli altri si sente spesso a disagio. Le mani le sudano, il cuore aumenta i suoi battiti. Dire la sua opinione davanti agli altri le costa moltissimo. Teme infatti il giudizio altrui più di ogni cosa. Pensa che se esprimesse la sua opinione o se manifestasse i suoi sentimenti davanti agli altri verrebbe presa per stupida, per una persona poco intelligente e interessante e crede che gli altri si farebbero un’opinione negativa di lei. Per questa ragione esce poco, di partecipare alle feste nemmeno a parlarne! Ma lei ne soffre molto e vorrebbe trovare una soluzione per questa situazione. Decide di parlarne con un’amica di cui si fida e che sembra proprio non avere il suo problema. O per lo meno l’amica riesce a stare con gli altri e anche a divertirsi in loro compagnia. L’amica innanzitutto la rassicura sul fatto che per lei Annalisa è davvero una persona speciale e poi le suggerisce di rivolgersi ad un terapeuta esperto in disturbi d’ansia. Annalisa lo fa ed è così che faccio la sua conoscenza.
Annalisa decide quindi di mettersi in gioco. In situazioni dapprima semplici, in cui si sente a proprio agio, impara ad esprimere ciò che pensa e prova. Notando che non accade nulla di così spiacevole o terribile, via via si espone anche a situazioni più difficili e impegnative. In breve tempo non è più un problema per lei la compagnia degli altri e la sua vita sociale è decisamente migliorata.
Questa storia sta a testimoniare come anche dalle situazioni che sembrano estremamente difficili e dolorose sia possibile trovare una via d’uscita.
Concludo con un aforisma simpatico e vero di uno dei miei personaggi preferiti dei fumetti.
Se non ci piace dove stiamo possiamo spostarci, non siamo alberi! Snoopy.