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La lettura del pensiero altrui

Spesso nel mio lavoro sento dire frasi come: “Non provo nemmeno a chiedergli quel favore. Tanto so che non me lo farebbe. Glielo leggo nel pensiero!”
Oppure: “Sono sicura che lui pensa che sono una stupida e che non gli importa niente di me!”. E così via.
Nei rapporti di coppia e nelle relazioni interpersonali in genere quante volte siamo sicuri di sapere ciò che l’altro pensa? Spessissimo, diranno molti fra voi.
Ma siamo veramente sicuri di questo? Si! Diranno altrettanti. Adducendo motivazioni del tipo: sono sicura che a lui non interessa nulla di me e mi considera una stupida perchè questa mattina non mi ha neanche guardato, non mi ha nemmeno detto un “ciao”! 
Ma cosa avviene realmente spesso in situazioni come queste? Se io penso che ad un amico non importi nulla di me e mi consideri una stupida, non appena mi capitasse di vederlo come mi comporterei con lui?
Forse deciderei di non dare troppo nell’occhio e magari anche di evitarlo. Dato che credo mi consideri una stupida non mi andrebbe molto di mettermi in relazione con lui.
Però comportandomi in questo modo cosa provocherei realisticamente in lui? Probabilmente indifferenza e anche un pò di astio. Ciò mi porterebbe allora ad una conferma della mia idea di base e cioè che non gli importa nulla di me e che non ha una buona opinione nei miei confronti.
A questo punto un’altra domanda sorge spontanea.
Quanto della reazione dell’amico ho provocato io con il mio atteggiamento un pò scostante?
Forse l’amico si sarebbe comportato diversamente se mi fossi avvicinata sorridendo e l’avessi salutato con entusiasmo?
Questo per dire che talvolta credendo di sapere cosa pensano gli altri ci comportiamo proprio nel modo che suscita in loro le reazioni che non vorremmo e che non ci piacciono.
Tutto parte da lì: dalla certezza di leggere correttamente nel pensiero altrui.
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