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Il gioco della cosa bella e brutta

Qualche post fa avevo parlato di come per un genitore sia difficile sapere cosa succede al proprio figlio durante la giornata a causa degli impegni reciproci che tengono separati per molte ore e come a volte ci sia il rischio per questo di perdersi qualcosa che lo riguarda, magari a volte anche qualcosa di importante.

Per fare in modo che questo non accada c’è un gioco molto semplice ma efficace che, tra l’altro, faccio anche io da anni con la mia bambina che ora ne ha 10.

Il gioco consiste nel raccontarsi a vicenda una cosa bella e una cosa brutta successe durante la giornata, seguendo alcune “regole”.

La prima è che bisogna ascoltare fino alla fine quello che il bambino ha da dire, senza interromperlo.

La seconda è che non bisogna fornire un commento o un giudizio del tipo “hai fatto proprio male a fare/dire quella cosa”.

La terza è che non bisogna fornire suggerimenti su come il bambino dovrebbe agire per risolvere la cosa brutta, a meno che non venga espressamente richiesto (valutando anche la pesantezza di quanto raccontato).

Questo gioco io lo faccio ogni sera prima di andare a dormire ed è diventato nel tempo quasi un rituale della buonanotte. La cosa positiva è che permette anche al bambino di conoscere parte del mondo del genitore, delle sue emozioni, di come trascorre le giornate, tutte informazioni che diversamente andrebbero un pò perse e che permettono invece di rafforzare il legame genitore-figlio.

Sandra Magnolini Psicologa e Psicoterapeuta a Piancogno (BS) e a Provaglio d’Iseo (BS). Cell 348 1489841

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