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5 idee sbagliate sulla depressione

Spesso lavoro con persone che soffrono di depressione e uno dei motivi di sofferenza è il non sentirsi capite da chi sta loro accanto. Succede infatti che, se pure in buona fede, amici e familiari hanno un’idea della situazione non corretta che inevitabilmente si ripercuote sul corretto rapporto con la persona.
immagine su apc.it
Vediamo quindi quali sono i 5 pregiudizi più ricorrenti sulla depressione:
“È solo questione di buona volontà“. Sarebbe come dire ad una persona infortunata con una gamba rotta: “su, alzati, fai una bella corsa”. Purtroppo non funziona in questo modo. La depressione è una vera e propria malattia e come tale va considerata. La persona migliorerà, guarirà. Diamole il giusto tempo.
“La depressione è un problema di chi ha tempo da perdere”. Come se la depressione fosse un “lusso”, un “problema da ricchi”. In realtà così non è. Molti studi dimostrano che la depressione è una problematica “democratica”: può colpire senza distinzione di ceto sociale.
“Dalla depressione non se ne esce più”. Ciò non è assolutamente vero, con una buona psicoterapia e, se necessario, una corretta terapia farmacologica è possibile tornare a stare bene.
“Capita a tutti di sentirsi un pò giù di morale ogni tanto, poi passa”. C’è molta differenza tra un momento di tristezza e la depressione. Innanzitutto la durata. Chi è depresso passa molti giorni in cui l’umore è depresso per la maggior parte della giornata e perde il piacere verso le cose che prima lo interessavano e che faceva con passione. Inoltre spesso sente di aver perso qualcosa nella vita che per lui aveva un valore irrecuperabile (es. il lavoro, il partner ecc.) mentre nella tristezza questa sensazione di mancanza incolmabile non è presente. Si capisce quindi come tristezza e depressione siano due cose diverse.
“Esci un pò, divertiti!” Va da sè, avendo letto la parte precedente, che uscire e divertirsi sono un qualcosa che la persona non riesce a fare e, anche se lo facesse, probabilmente non riuscirebbe a sentirsi bene. Ha più senso quindi non dare consigli e suggerimenti alla persona depressa ma semplicemente suggerirle di consultare un esperto nel trattamento di questo tipo di problematica.
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