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Il mio modo di lavorare

Come lavora una psicologa? Ma soprattutto come lavoro io? In questo post scriverò delle caratteristiche e dei passaggi del mio modo di lavorare con gli adulti (con i bambini alcuni aspetti del metodo di lavoro sono diversi).
Innanzitutto partiamo dal primo incontro. È questo un momento molto importante in cui io capisco qual è il problema, da quanto tempo c’è, cosa è stato già fatto per risolverlo, cosa ha funzionato e cosa no. È anche il momento in cui nasce la relazione terapeutica , cioè quel rapporto che si crea tra paziente e terapeuta, che è un insieme di “trovarsi bene”, sentirsi a proprio agio, avere la sensazione di essere in buone mani.
Il lettino? No, non c’è l’ho (?). Il dialogo? Si, c’è ed è costante durante le sedute. Durante i colloqui parlo di solito quanto il paziente e ascolto molto. Questo mi aiuta a capire quanto prima chi è la persona che ho di fronte, conoscere la sua personalità, le sue caratteristiche specifiche, le difficoltà. Creo sempre una strada, un percorso personalizzato per ogni persona che seguo, perché non esiste una tecnica che va bene allo stesso modo per tutti.

Il mio metodo di lavoro prevede che ci si concentri essenzialmente sul momento presente. Difficilmente dedico tanto tempo e spazio all’analisi del passato, al rapporto con i genitori durante l’infanzia, ai primi anni di vita (anche se chiedo alcuni aspetti del passato, questo è finalizzato a capire come si è arrivati alla situazione attuale). Lo scopo è stare bene ora. Anche se si viene da un passato difficile. Anche se per tanto tempo si è stati male.
Tra un incontro e l’ altro di solito assegno alcuni “compiti”. A volte si tratta di scrivere alcune riflessioni, a volte di provare a mettersi in gioco su alcuni comportamenti in precedenza concordati, a volte ancora semplicemente riflettere su quanto detto in seduta.
Trovo anche importante dare la possibilità di essere contattata tramite whatsapp o telefono. Do sempre questa disponibilità perché trovo che le persone, tra una seduta e l’altra, possano avere la necessità di un confronto, anche perché magari può accadere qualcosa di imprevisto, o qualcosa che richiede un aggiustamento di un’attività concordata. Se la persona è seguita anche da altri specialisti e se lo desidera, prendo contatto con loro in modo da confrontarsi e andare tutti nelle stessa direzione, ognuno con le sue specificità.

Ora veniamo al tema della durata. Quanto dura un percorso di supportò psicologico? Per come lavoro, la maggior parte dei percorsi dura alcuni mesi e si conclude quando la persona sta meglio, quando i sintomi sono scomparsi o sono molto diminuiti. Volete sapere altro sul mio modo di lavorare? Chiedete pure! ?

Sandra Magnolini. Psicologa e Psicoterapeuta a Provaglio d’Iseo (BS) e Piancogno (BS). Tel 348 1489841 E mail sandramagnolini@gmail.com


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